Chi sono

A sei anni, il mio carattere molto esuberante e vivace spingono mia madre ad iscrivermi ad un corso di danza moderna, incoraggiando un interesse che durerà per 10 anni, più 4 di danza classica.

Nonostante sia portata per le discipline del movimento, in adolescenza metto in pausa lo studio della danza per dedicarmi completamente allo studio, così mi iscrivo al liceo linguistico dove scopro la passione per la letteratura e la filosofia, riprendendo inoltre a coltivare l’interesse per la poesia a cui mi dedicavo fin da bambina.

Le grandi domande filosofiche che da sempre mi accompagnavano, mi portano a dedicarmi alla lettura dei poeti tra Ottocento e Novecento (Baudelaire, Rimbaud, D’Annunzio, Leopardi, Montale, Calvino, etc) e alla composizione poetica che ancora oggi alimenta i momenti più salienti della mia vita.  

Durante il liceo inizio ad appassionarmi alle letture di Pascal, Schopenauer, Kant, Kierkegaard, Cartesio e ai presocratici, cercando risposta alle mie domande esistenziali e sulla natura della mia esperienza come essere umano.

Nel 2005 mi iscrivo al corso di studi in Filosofia presso l’Università di Bologna laureandomi nel 2011 in Estetica con una tesi su “La danza: forma significativa del sentire” un approfondimento alle teorie di S. Langer.

Delusa dall’ambiente universitario che non sembrava accogliere e far fiorire i quesiti filosofici che restavano invece relegati all’ambito testuale, decido di non proseguire la magistrale (che concluderò solo successivamente) e di approfondire lo studio attraverso il corpo, cercando nell’arte quelle risposte che non trovavo nella sola speculazione filosofico-accademica.

Seguo stage di danza contemporanea, arti marziali, contact improvisation. Mi appassiono ai linguaggi del teatro fisico e di strada e prendo parte a progetti teatrali (Living Theatre Europa) e a residenze creative di teatro danza (Biennale di Venezia 2012 e 2013 con Peeping tom e Arkradi Zaides).

Decisivo nel 2009 l’incontro con Paolo Nicolini (Il volo) ricercatore nel teatro danza e nelle discipline orientali, con cui nasce un’intensa e proficua collaborazione durata diversi anni, sia sull’improvvisazione che nello studio delle pratiche di hatha yoga, tai chi chuan, tecniche di eutonia, rilassamento e meditazione.  

Da questo momento capisco che, per cercare le risposte alle mie domande, devo procedere verso l’integrazione tra conoscenza filosofica e pratica corporea (cosa che le filosofie-pratiche orientali da sempre cercano di fare), confermando ciò che da tempo intuivo riguardo alle lacune sia della sola indagine speculativa occidentale che dell’arte per l’arte: la prima non poteva restare ancorata al solo intellettualismo per essere soddisfacente, la seconda non poteva fare appello al solo sensimo del corpo o alla catarsi per compiersi. La ricerca doveva integrare i due aspetti: la riflessione filosofica e la consapevolezza corporea degli stati e dei processi mentali; doveva essere rigorosa e allo stesso tempo restare aperta, fluida. Doveva attingere dall’esperienza in atto e consapevole di ciò andare alla ricerca del significato profondo di tutto questo.

Inizio così ad avvicinarmi alla pratica dello yoga e la meditazione e ad intuire l’esistenza di una sensibilità più interna, una capacità di osservazione e di ascolto che nella lentezza poteva essere più precisa, più chirurgica e che metteva in luce aspetti che, nel movimento e nella velocità della danza, restavano celati.

Dopo aver frequentato per diversi anni lo yoga della scuola Iyengar con Bruno Baleotti e Paola Palmi (Parinama), nel 2013 inizio la scuola per insegnanti di yoga Sadhana, con Carlos Fiel e Gualtiero Vannucci (Unione Europea di Yoga). Nello stesso anno incontro il Tai ki Kung con il maestro Ming Wong e inizio a praticare con Alessandro Conte (Centro Naturista).
Nel 2014 l’incontro con la meditazione Vipassana a seguito di un ritiro con il monaco Bhante Sujiva, segna il punto di svolta che direziona la mia pratica di yoga verso la meditazione.
Nello stesso anno, spinta da questo interesse mi iscrivo alla formazione triennale per insegnanti di yoga condotta da Beatrice Benfenati (A.s.i.a.) che propone uno yoga improntato alla meditazione. Dal 2015 divento allieva del Maestro Franco Bertossa in meditazione e aikido, trovando di fondamentale importanza l’esigenza di creare un ponte proficuo tra filosofia orientale e occidentale, capace di veicolare i contenuti profondissimi della tradizione orientale, nel nostro contesto culturale. Nel 2017 conseguo il diploma di insegnante di yoga in gravidanza e dopo parto con Beatrice Benfenati. Nello stesso anno incontro Bruno Lomele, ricercatore nell’ambito della relazione amorevole, uno studio sistemico integrato sulla comunicazione interpersonale. Inizio a seguire il suo lavoro e a collaborare attraverso un confronto tra la sua pratica e la meditazione/filosofia buddhista, sul tema della compassione.

Nel 2020 mi laureo nella magistrale di Scienze Filosofiche di Bologna con una tesi che mette a confronto Kant con l’autore giapponese Nishida Kitaro “Spazio trascendentale e Nulla”. Successivamente mi iscrivo alla formazione triennale di Counseling sistemico relazionale Comefo di Bologna, completando il primo anno proseguendo tutt’ora nel percorso di studi, per divenire consulente.

Il mio lavoro, nel campo dell’insegnamento, prende le mosse da tutto questo. È innanzitutto un percorso di crescita e di ricerca che conduco attraverso il rapporto con i miei maestri e i miei allievi. Per questo ringrazio tutti coloro che incontro sul percorso, perché mi aiutano sempre meglio a capire e a chiarire il mio cuore, senza il quale non sarei capace di realizzare e portare avanti la via.

info@tempoyoga.it